Lavoro dal 2002 nell’ambito della progettazione e del miglioramento dei processi di produzione secondo i principi della Lean Production, un set di metodi e tecniche finalizzate ad eliminare gli sprechi, garantire qualità e creare il valore percepito dal cliente. Ho sviluppato e supervisionato programmi per:
ottimizzare l’utilizzo di attrezzature, risorse umane e layout di stabilimento al fine di minimizzare i costi di produzione
rendere un servizio o un processo più rapido e stabile, determinandone oggettivamente l'effettiva capacità di produzione e il tempo di attraversamento
accrescere la sicurezza e l’ergonomia sul lavoro
introdurre metodi di controllo per migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi
introdurre criteri di progettazione e produzione standardizzati
Sono stato dipendente all’interno di realtà industriali molto differenti tra loro: ho operato in grandi aziende multinazionali, principalmente del settore automobilistico, caratterizzate da grandi volumi di produzione e spiccata attenzione alla proceduralizzazione per il mantenimento degli elevati standard di qualità richiesti dai clienti; ho operato anche in aziende di dimensioni più piccole, meno strutturate e più flessibili, con prodotti molto personalizzati e volumi di produzione limitati.
Ho pertanto maturato un’esperienza ed una visione eterogenee, riuscendo sempre ad applicare con profitto le tecniche dell’ingegneria industriale, adattandole allo specifico contesto aziendale. A differenza di quanto spesso erroneamente si crede, tutte le fabbriche e tutti i settori sono idonei ad attingere alle suddette tecniche, si tratta solo di capire analiticamente la realtà in cui si opera e le relative esigenze, scegliendo di conseguenza gli strumenti di miglioramento più opportuni.
PERCHÉ SCEGLIERMI
La mia consulenza ha un taglio fortemente operativo.
So per esperienza diretta quanto sia difficile, in azienda, conciliare i progetti di miglioramento con le attività quotidiane che, molto realisticamente, vanno ad assorbire per intero il tempo disponibile dei dipendenti.
Proprio per questo motivo ho sempre svolto il doppio ruolo di gestore del progetto e di membro operativo della squadra di progetto, riducendo al minimo indispensabile il numero di componenti della squadra stessa. Sono fermamente convinto che chi si occupa di progetti di miglioramento debba per prima cosa essere un facilitatore, perché sono molteplici e continue le difficoltà che si incontrano nel percorso attuativo; il facilitatore più efficace è secondo me “l’allenatore-giocatore” della squadra di progetto.
Inoltre uno dei punti critici nell’operato di un consulente che si limita a consigliare, guidare o insegnare è che può paradossalmente risultare un fattore di consumo di risorse piuttosto che una risorsa aggiunta. Io, invece, voglio essere un aiuto effettivo per il cliente, non solo in termini di competenze ma anche in termini di capacità produttiva, senza al contempo appesantire la struttura di costi fissi.
Il mio obiettivo è fare raggiungere al cliente progressi nei metodi di gestione della produzione, un ambito nel quale frequentemente si trascurano i problemi o gli sprechi: le cause sono da ricercare nell’impossibilità di assegnare personale a queste attività o nella mancata conoscenza, da parte del personale preposto, delle giuste tecniche, strumenti e linee guida. In altri casi, infine, è necessario usufruire di un parere esterno, distaccato dalla routine quotidiana dell’azienda, per potere vedere le difficoltà e trovarne il rimedio; in molte realtà si finisce per convivere con le situazioni negative, soprattutto se si protraggono immutate per molto tempo.